Dal Cravattaro all’Usura bancaria. Vediamo come si è evoluta una pratica che affonda le sue radici in tempi antichissimi e che oggi, può essere arginata grazie a leggi ben precise e ad attente valutazioni effettuate da professionisti.

L’evoluzione dell’usura

Recentemente le Fiamme Gialle hanno evidenziato l’evoluzione che negli ultimi anni sta assumendo l’usura e come sta cambiando. Dall’attività di intelligence emerge chiaramente una forte crescita delle cosiddette posizioni “pre-usura”: i soggetti che si trovano in forte squilibrio tra livello di indebitamento e capacità economica di rimborso.
È ormai in via di estinzione il “vecchio cravattaro“, quello che fino a poco tempo fa era l’usuraio di quartiere che gestiva in prima persona e in via esclusiva i rapporti con gli usurati.

Ora l’usura ha assunto dimensioni e fenomeni più associativi che in alcuni casi, sottolineano le Fiamme gialle, si configurano come vere e proprie “strutture societarie” che hanno nel loro mirino commercianti, piccoli imprenditori e artigiani alla ricerca di soddisfare immediatamente le loro esigenze di liquidità

Cresce, sempre secondo l’analisi della Guardia di Finanza, anche il coinvolgimento dei professionisti esterni alle organizzazioni criminali, che da consulenti si trasformano in veri e propri “colletti bianchi“.

A completare la schiera dei nuovi colletti bianchi emergono anche rappresentanti del mercato finanziario che nel loro ruolo di mediatori creditizi o promotori affiancano alla regolare attività del settore quella di finanziatori a tassi usurai. In questo caso dalle indagini, sono spesso emerse situazioni che i finanzieri chiamano “mediazione usuraia“, in cui i clienti concludevano contratti di finanziamento con gli intermediari dietro la corresponsione di commissioni a tassi di usura al mediatore creditizio o ad altri soggetti a questo collegati che si occupavano di istruire le pratiche mediante la presentazione di documentazione falsificata.

Negli anni ’90, con tanto di inserzioni pubblicitarie su periodici locali molto diffusi, finanziarie concedevano prestiti oltre il tasso di soglia.

cravattaro e usura bancaria

La genesi dell’Usura Bancaria

Dal Cravattaro all’Usura Bancaria il passo è stato semplice. Fuggito agli usurai, spesse volte il cittadino finisce “strozzato” dalla Banca. È  la storia di un imprenditore palermitano, Iganzio La Barbera, ex gioielliere, che dopo aver denunciato il giro di usura nel quale era caduto, ha visto mettere all’asta la propria abitazione dall’istituto bancario, (proprio per via del debito contratto per pagare gli strozzini) che come spesso accade in queste casi, ha sottostimato l’immobile che risulta essere l’unica casa di proprietà dove vive con la famiglia.

Negli ultimi anni vi sono state imprese costrette al fallimento per non riuscire a saldare il debito contratto con gli Istituti di credito, debito che per via di continui tassi di interesse, lievita al punto da diventare insostenibile.

Tra estratti conto e scalari trimestrali diventa difficile per chi non ha dimestichezza col linguaggio contabile racapezzarsi e capire l’effettività dei tassi applicati.

Soprattutto sino a cinque anni or sono vi sono stati casi in cui le Banche, ad affidamenti e mutui, applicavano tassi di interesse che spesso superavano la soglia limite indicata dalla Banca d’Italia. Si tratta rispettivamente dell’usura bancaria e dell’anatocismo, due pratiche, soprattutto alcuni anni fa, molto diffuse tra gli istituti bancari e che dopo diverse sentenze della Corte di Cassazione non vengono più considerate lecite, tollerate in quanto “usi”, ma considerate vessatorie.

Il passaggio dal Cravattaro all’Usura Bancaria viene così tutelato dalla legge. L’introduzione nell’ordinamento della Legge n.108 ha determinato una vera e propria “rivoluzione copernicana” rispetto al sistema precedente, riscrivendo (art. 1) l’art. 644 del codice penale e prevendo (art. 2 e 3) una complessa procedura amministrativa, delegata alla Banca d’Italia, di rilevazione dei tassi medi e fissazione, per categorie di operazioni omogenee, di soglie – oltre le quali – i tassi sono da considerarsi illegali.

Ogni qual volta su mutui, prestiti o affidamenti in conti correnti, la banca applica un tasso di interesse superiore al “tasso soglia” che la Banca d’Italia stima trimestralmente, si verifica l’usura bancaria che da diritto alla restituzione di quanto pagato in eccedenza. In particolare, si può ottenere la restituzione degli interessi usurai.

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